Domande del giovane che sogna Wall street.
SONO GIOVANE, HO POCO DA INVESTIRE, COSA DEVO FARE?
Lavora e crea ricchezza, non vedo altri modi, mi dispiace.
I soldi da investire non arrivano senza un reddito.
Qualcuno potrebbe obiettare che avere un impiego è condizione necessaria ma non sufficiente per accumulare capitale da investire.
Il punto è che un giovane (nel senso ampio del termine) può avere poco capitale finanziario, ma ha anche dalla sua parte un elevato capitale umano. Potremmo definire il capitale umano come la nostra capacità di generare reddito in futuro. Che, vista così, non suona così male.
Il problema principale del capitale umano, però, è che è dannatamente intangibile.
Non lo puoi vedere, toccare, neanche visualizzare su un display. Zero.
Esiste e c’è, in proporzioni variabili.
Esistono dunque due tipi di cause per cui un giovane non ha un reddito tale da consentirgli di accumulare, risparmiare e dunque investire:
1) HA UN BUON CAPITALE UMANO, MA NON È STATO ANCORA IN GRADO DI FARLO FUNZIONARE.
Questo è il caso di tutti coloro che sono plurilaureati o hanno sviluppato buone competenze nel loro settore, ma fanno fatica a trovare un impiego soddisfacente.
Posto che questo non è il luogo adatto per parlarne, se siete in questa situazione quello che andrebbe fatto è lavorare sull’incontro tra la domanda di lavoro (le aziende e il mercato) e l’offerta di lavoro (voi, e quelli nel vostro settore).
Evidentemente esiste un problema di incontro tra queste due componenti, come può accadere in qualunque mercato.
Questo implicherebbe diverse azioni “correttive”, tra le quali migliorare il proprio curriculum, cambiare approccio alla ricerca del lavoro, o imparare a negoziare salari più alti, per dirne alcune.
Oppure soluzioni più radicali, come quella di cambiare settore.
2) NON HA UN CAPITALE UMANO SUFFICIENTE PER ACCUMULARE RISPARMIO ED INVESTIRE
In questo caso, ciò che andrebbe fatto è invece cercare di accrescere il proprio capitale umano, acquisendo titoli, competenze pratiche, conoscenze trasversali, esperienze lavorative e professionali, corsi specializzanti e tutto quello che potrebbe rendere il nostro profilo più interessante per il mercato.
Non mi riferisco soltanto all’ambito del lavoro dipendente.
Anche un libero professionista potrebbe sviluppare migliori capacità imprenditoriali se ritenesse di avere pochi clienti o scarsi margini.
Il concetto di “aumentare il proprio capitale umano” è ampio.
Non dico sia facile, il punto è che per un giovane che ha pochi soldi da parte, sprecare questa opportunità di crescita personale e finanziaria è pura follia.
Perché il capitale umano è decrescente.
La capacità di generare reddito è inversamente proporzionale all’età.
Pertanto, senza voler essere retorici, un giovane non può mai definirsi davvero “povero”, almeno nel senso convenzionale del termine, perché ha il tempo dalla sua parte.
É altrettanto vero che sta erodendo il suo capitale umano ogni anno che passa.
Se la fisiologica decadenza del capitale umano è più che compensata da un adeguato aumento del capitale finanziario, è tutto nella norma.
Ma se ciò non avviene, vuol dire che c’è qualcosa che non sta funzionando.
La verità è che se il proprio reddito non è adeguato, è inutile parlare di investimenti.
Bisogna infatti prendere piena coscienza del fatto che il capitale umano determina una buona parte del capitale finanziario.
E forse sarebbe stupido essere ossessionati dal secondo, se non si è lavorato davvero bene sul primo.
Esiste un’altra soluzione, risparmiare, poco per iniziare a costruire il proprio capitale da investire in futuro, bastano pochi passi, questo è uno dei tanti aspetti del mio lavoro.
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